Riassunto gratuito dell'Odissea, un poema epico di ben ventiquattro libri che narra del difficile ritorno in patria di Ulisse dopo la guerra di Troia. Il poema è datato orientativamente tra l’800 ed il 700 a.C.
Trama
Itaca
L’opera si apre con la descrizione della situazione venutasi a creare ad Itaca in seguito alla partenza di Ulisse per la Guerra di Troia. Sono ormai trascorsi dieci anni e Penelope, moglie di Ulisse, viene pressata dai Proci affinchè prenda atto della morte del marito e scelga un nuovo sposo. Penelope promette di scegliere un nuovo re dopo aver finito di tessere un sudario per Laerte, padre di Ulisse.
In realtà la regina tesse di giorno e disfa di notte sperando ancora nel ritorno del marito.
Telemaco alla ricerca di Ulisse
Telemaco, figlio di Ulisse , è ormai un giovane ventenne e, spinto da Atena, decide di partire in cerca del padre.
All’insaputa di Penelope il giovane lascia Itaca e veleggia su Pilo dove regna Nestore, uno dei guerrieri greci che aveva partecipato alla guerra di Troia.
Accompagnato dal figlio di Nestore, Telemaco fa rotta su Sparta dove apprende da Menelao, che aveva riportato in patria Elena, che Ulisse era prigioniero della ninfa Calipso.
Ulisse racconta ai Feaci la sua storia
Ulisse dopo varie peripezie per far ritorno in patria, dovute all’avversità di Poseidone, era approdato all’isola di Ogigia dove viene tenuto prigioniero, per sette anni, dalla ninfa Calipso. Per intercessione degli dei, egli riesce a costruire una zattera ed a lasciare Ogigia, ma viene travolto da una tempesta e fa naufragio sull’isola di Scheria dove viene salvato da Nausica, figlia di Alcinoo re dei Feaci.
Alcinoo accoglie Ulisse cordialmente e quando, durante i giochi Ulisse sente raccontare da un cantore le gesta di Achille e gli episodi della guerra di Troia, preso dalla commozione, rivela ad Antinoo la sua identità e racconta il suo incredibile viaggio.
Ulisse nella terra dei Lotofagi
Dopo aver lasciato Troia con dodici navi Ulisse perde la rotta ed approda nella terra dei Lotofagi dove viene catturato dal gigante Polifemo. Qui, Ulisse, dopo aver subito molte perdite, acceca l’unico occhio del gigante e riesce a scappare dalla sua grotta con uno stratagemma: dice al gigante di chiamarsi “Nessuno” in modo che quando Polifemo , rispondendo agli altri giganti che Nessuno gli fa del male, non riceve alcun aiuto.
Ulisse nell’isola di Circe
Approda dopo altre peripezie nella terra dei Lestrigoni che sono cannibali. Al feroce destino riesce a scampare solo la nave di Ulisse che giunge nell’isola della Maga Circe. La Maga, dopo aver trasformato in maiali molti dei suoi marinai, ammalia Ulisse che resta per quasi un anno nella sua terra, fin quando, convinto dai compagni, riesce a liberarsi dell’incantesimo ed a riprendere il mare.
Ulisse ed i pochi uomini sopravvissuti, raggiungono la terra dei Cimmeri, una terra situata al limite del mondo allora conosciuto e qui egli invoca le ombre dei morti per interrogare l’indovino Tiresia sul suo futuro. L’eroe apprende che la madre è morta per il dispiacere credendolo morto e che la sua casa è minacciata dai Proci che cercano di usurpare il trono di Itaca.
Apprende anche i numerosi pericoli che ancora deve affrontare prima di ritornare a casa, le Sirene tentatrici, il mostro dalle molte teste, Scilla, e i buoi del dio Sole.
Dopo aver passato indenne tra le Sirene e Scilla, la ciurma approda in Trinacria dove, i marinai presi dalla fame, incuranti della profezia, mangiano alcuni buoi del dio e finiscono annegati.
Solo Ulisse si salva riuscendo ad arrivare all’isola di Calipso dove rimane per sette anni e da dove riesce a fuggire per approdare nella terra dei Feaci.
I Feaci aiutano Ulisse a far ritorno ad Itaca
Terminato il racconto, Antinoo commosso, trasporta nottetempo Ulisse ad Itaca. Egli si sveglia sulla sua terra travestito da mendicante ed incontra Eumeo, il fedele guardiano dei porci. Frattanto Telemaco fa ritorno ad Itaca e incontra il padre nella capanna di Eumeo. Padre e figlio si riconoscono ed insieme decidono come liberarsi dei Proci.
Ulisse fa strage dei proci e si rivela a Penelope
Sempre travestito da mendicante Odisseo giunge alla reggia dove viene riconosciuto solo dal suo cane Argo che muore di gioia dopo aver rivisto il padrone.
Qui Penelope, pressata dai Proci, ha deciso di indire una gara per scegliere il suo sposo.
Nella gara di tiro con l’arco i partecipanti avrebbero dovuto utilizzare l’arco di Ulisse, ed ella avrebbe sposato il vincitore.
Nessuno dei Proci riesce a tendere il poderoso arco e, tra lo stupore generale, il vecchio mendicante chiede di partecipare alla prova. Ulisse riesce a tendere il suo arco col quale uccide tutti i Proci con l’aiuto del figlio Telemaco.
Quindi l’eroe si rivela alla moglie convincendola della sua identità con una perfetta descrizione del letto costruito per il loro matrimonio.
Il giorno dopo Ulisse incontra Laerte e, con l’aiuto di Atena, riesce a riconquistare la fedeltà e la benevolenza del suo popolo.
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