Il diario di Anna Frank è un libro autobiografico pubblicato nel 1947, con il nome di “Het Achterhuis”, il Retrocasa. Il diario viene scritto da Anna, una ragazzina ebrea costretta a vivere, insieme alla sua famiglia, segregata per circa due anni per sfuggire alla persecuzione nazista. Unico momento di libertà in una vita fatta di reclusione, stenti e paura, è quello in cui Anna annota nel diario non solo le piccole vicende quotidiane, ma i suoi sentimenti che vanno dalla paura di essere scoperta e deportata all’amore per Peter un ragazzo che vive la sua stessa segregazione. Il padre di Anna, unico superstite della famiglia Frank, pubblica il diario che è una cocente testimonianza delle violenze fisiche e morali cui vennero sottoposti gli Ebrei ad opera del nazismo.
La Trama.
Anna è una ragazzina ebrea di tredici anni che vive con li genitori e la sorella maggiore, Margot, in Germania. Costretti a lasciare la Germania a causa delle persecuzioni contro gli Ebrei, Anna e la sua famiglia si rifugiano ad Amsterdam dove Otto Frank possiede una fabbrica. Dopo pochi mesi l’Olanda viene invasa dalla Germania e la famiglia di Anna, insieme alla famiglia Van Daan ed al dottor Dussel si rifugiano in un nascondiglio segreto che sta sopra la fabbrica. Per due anni essi vivranno segregati nel timore di essere scoperti o denunciati, senza vedere la luce, costretti a muoversi il meno possibile ed a nutrirsi di pochi legumi e patate spesso ammuffiti. Anna nel giorno del suo tredicesimo compleanno aveva avuto regalato un diario, così per trascorrere il tempo, comincia a raccontare alle sue pagine tutto ciò che avviene nel nascondiglio: la difficile convivenza con la famiglia Van Daan, costretti a dividere uno spazio esiguo e freddo, le discordie con il padre, il difficile rapporto con la madre, ma anche il tenero sentimento che prova per Peter figlio dei Van Daan. Nel suo diario la ragazza immagina di scrivere tutto ciò a Kitty, un’amica immaginaria, cui confida soprattutto il suo desiderio di libertà e la sua fiducia nel futuro nonostante la triste situazione. Anna sogna di pubblicare il libro e diventare una scrittrice, ma il suo diario si interrompe il 1 agosto del 1944; quattro giorno dopo, i rifugiati clandestini vengono scoperti ed arrestati dalle SS e deportati in vari campi di concentramento tra cui Auschwitz. Il padre viene separato dal resto della famiglia, la madre muore di denutrizione e dolore, Margot muore di tifo nel 1945 nel campo di Berger Belsen e dopo solo due giorni muore anche Anna a soli sedici anni.
Il diario di Anna viene recuperato nell’alloggio segreto e consegnato al padre, unico sopravvissuto, che lo pubblica ad Amsterdam nel 1947.
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