Riassunto del “Principe” la più celebre opera di Machiavelli composta tra il luglio ed il dicembre del 1513 e rielaborata fino al 1519. Il principe è un trattato politico composto da ventisei capitoli che si possono suddividere in quattro parti che fu pubblicato postumo nel 1532 e che Machiavelli dedica a Lorenzo duca di Urbino per farsi perdonare dai Medici il suo passato repubblicano.
Trama
La prima che va dal capitolo I all’XI analizza i diversi tipi di principato, dividendoli in ereditari, nuovi, misti, ecclesiastici e civili. I principati ereditari possono essere mantenuti con facilità attenendosi alle tradizioni, i principati nuovi vengono creati da principi virtuosi ed intraprendenti che sapendo cogliere l’occasione storica e usando anche la forza, riescono a conquistare il potere. Tra essi l’autore annovera Cesare Borgia e Francesco Sforza. . Al principato civile si arriva col favore del popolo o dei nobili, mentre i principati ecclesiastici si basano sulla tradizione religiosa. Oltre ai tipi di principati Machiavelli analizza anche i modi per conquistarli essi, infatti possono essere conquistati con armi e virtù proprie o con armi e virtù altrui o addirittura col delitto.
La seconda parte che va dal XII al XIV capitolo analizza le diverse forme di milizia suddivise in proprie, mercenarie, ausiliarie e miste. Le milizie mercenarie ed ausiliarie sono pericolose in quanto spesso tradiscono, è quindi auspicabile che il Principe abbia delle milizie proprie che vengano guidate da lui stesso.
La terza parte che va dal XV al XXIII capitolo è la parte centrale dell’opera in cui il Machiavelli delinea la figura del principe e le qualità che deve possedere. Il principe deve essere parsimonioso e solo talvolta liberale, deve essere temuto per essere rispettato, né amato, né odiato, deve essere temuto per essere rispettato, deve essere prudente ma coraggioso ed avere grande forza di carattere. Per non essere odiato dal popolo, il principe deve agire per il bene dello stato anche utilizzando mezzi che all’opinione comune sembrano riprovevoli.
Nella quarta ed ultima parte, che va dal XXIV al XXVI capitolo, l’autore riporta considerazioni sulla situazione politica in Italia e riporta molti esempi di principi che per loro colpa hanno perso il regno. Infine Machiavelli invita i Medici a porsi alla guida dei principi italiani per portarli al successo contro gli invasori stranieri creando un forte stato nell’Italia centrale capace di competere con le monarchie europee.
Virtù e fortuna
Il Principe di Machiavelli un uomo dalle virtù eccezionali, un uomo geniale che deve però saper cogliere e sfruttare la “fortuna”, ovvero l’occasione storica. Tale fortuna è una forza casuale , che trascina come un fiume in piena, l’abilità del principe consiste nel farvi fronte predisponendo in anticipo gli argini ovvero opponendole un’ordinata virtù, intendendo per Virtù non il tradizionale comportamento etico, ma un comportamento valutato in rapporto all’utilità. Il principe, infatti, se necessario deve entrare nel male, deve cioè agire in base alle leggi, ma quando questo non basta, utilizzare anche la forza, naturalmente non per scopi personali , ma per il bene dello stato.
Per il Principe esiste secondo Machiavelli un criterio morale che è proprio dell’agire politico necessario per adeguarsi e soggiogare la negatività della natura umana e del mondo.
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