Critica Della Ragion Pura Riassunto Gratis

Il riassunto della Critica alla ragion pura è una risorsa gratuita utile a tutti gli studenti per un ripasso veloce di quella che è l’opera maggiore di Emanuele Kant in cui il pensiero kantiano ha il suo pieno sviluppo. Partendo dalla convinzione che il le sapere scientifico che si nutre dell’esperienza, è un sapere certo e in continua crescita, egli vuole avvicinare la filosofia a questo sapere.

I giudizi

Secondo Kant esistono tre tipi di giudizi:
I giudizi analitici apriori che sono universali e necessari ma non accrescono la conoscenza,
I giudizi sintetici posteriori che poggiano sull’esperienza, accrescono la conoscenza, ma non sono né universali né necessari,
I giudizi sintetici apriori , propri della scienza, che sono universali e necessari e che accrescono la conoscenza.
Lo scienziato pur avvalendosi dell’esperienza, ha delle certezze apriori, innate, quali il principio di causalità e la localizzazione spazio-temporale, che non dipendono dall’esperienza, ma sono delle struttute a cui i fenomeni si adattano.
Quindi secondo Kant vi sono delle certezze innate che non riguardano i contenuti della conoscenza ma la forma ed i modi della conoscenza.
Kant opera quella che è chiamata la “Rivoluzione Copernicana” in quanto come Copernico, per spiegare alcuni fenomeni oscuri aveva sostituito il Sole alla Terra al centro dell'universo, così per kant non è il soggetto che deve adattarsi alle leggi dell’oggetto, ma viceversa. Al centro della sua filosofia trascendentale non sono dunque gli oggetti, ma il modo che ha il soggetto di conoscerli a priori.

Le fonti della conoscenza

Assodato dunque che l’uomo può conoscere scientificamente i dati dell’esperienza secondo le sue leggi conoscitive (Fenomeno) e non della cosa in se (Noumeno) Kant specifica che fonti di tale conoscenza sono tre:
La sensibilità che riceve i dati empirici attraverso le forme apriori di spazio e tempo,
l’intelletto che elabora tali dati attraverso le categorie apriori,
la ragione che tenta di cogliere la realtà attraverso le tre idee di anima, mondo e Dio.

La struttura della Critica alla Ragion Pura

In base a tale suddivisione delle fonti della conoscenza Kant divide la sua Critica della ragion Pura in due parti: Estetica Trascendentale e Logica trascendentale che a sua volta si articola in Analitica Trascendentale e Dialettica Trascendentale.

L’Estetica espone le forme della conoscenza sensibile. La sensibilità riceve le percezioni sensoriali dal mondo esterno e le organizza secondo le forme di spazio e tempo. L’uomo coglie i fenomeni in una dimensione spazio-temporale non perché gli oggetti hanno tale caratteristica, ma perché ha tale forma di conoscenza.

L’analitica è secondo Kant la prima forma della Logica trascendentale, essa scompone la facoltà intellettiva, ricerca i concetti apriori e cerca di coglierne il funzionamento. L’intelletto unifica ed ordina i dati dell’esperienza attraverso concetti o categorie che sono delle forme di conoscenza.
Tali categorie sono per Kant 12 suddivise in quattro gruppi : quantità, qualità, relazione e modalità.
I fenomeni che vengono dati attraverso le forme apriori della sensibilità vengono pensati attraverso queste categorie che sono le forme apriori dell’intelletto.
Tutte le impressioni che giungono dai sensi vengono inoltre unificate dall’Io penso , che non è una sostanza che racchiude esperienza ed intelletto, ma una forma sintetica presente in ogni uomoche permette la conoscenza fenomenica.

La Dialettica è quella parte della Critica alla Ragion pura in cui Kant si chiede se è possibile la metafisica come scienza.
Secondo Kant, l’intelletto tende a produrre errori ed illusioni necessari. Essi esprimono la natura umana ed il desiderio di una conoscenza totale ed assoluta. La ragione cerca di unificare i dati della conoscenza attraverso l’idea di anima, del mondo e di Dio, come se fossero tre enti, mentre in realtà sono tre esigenze dell’uomo. La metafisica è dunque priva di valore scientifico, tuttavia le idee della ragione non sono semplici illusioni ma sono utili per organizzare i fenomeni in modo organico e rendono pensabile il noumeno anche se non conoscibile.

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